Pier Luigi e la sua BMW i3 – seconda parte

Pier Luigi e la sua BMW i3 – seconda parte.
Concludiamo la testimonianza di Pier Luigi con la seconda parte del suo racconto (questa è la Prima Parte di “Pier Luigi e la sua BMW i3“). Di nuovo tante grazie Pier Luigi per aver condiviso con noi la tua esperienza!

Pier Luigi e la sua BMW i3 – seconda parte (testimonianza di un proprietario di un’auto elettrica)

BMW i3 - seconda parte BMW i3

Viaggiare in elettrico, a volte, sembra sconvolgere le leggi della fisica.

Nella mia BMW i3 è possibile impostare la modalità “Eco-guida” che, in abbinamento con il regolatore di velocità attivo, consente di ottenere piccoli miracoli.

Ad esempio un viaggio da Imola, la città in cui vivo, fino ad Argenta per un totale di 84 chilometri mi ha consentito di tornare a casa con 12 km di autonomia in più rispetto a quando sono partito!

Il miracolo è relativamente facile da spiegare: viaggiando in modalità Eco-guida l’auto ha “veleggiato” per buona parte del percorso sfruttando spesso le altre macchine che mi precedevano per mantenere una velocità ed una distanza costanti da esse.

Ovviamente ogni decelerazione era un’occasione di ricarica per le batterie, mentre le accelerazioni graduali e costanti incidevano veramente poco a livello di consumi.

 

La guida elettrica cambia stile di guida.

Provenire da una 500 ABARTH Esseesse con cambio MTA (quello elettro-attuato con le palette al volante) e 180 CV di potenza non mi ha impedito di cambiare in pochi giorni il mio stile di guida. Ricordo ancora che i primi due giorni era talmente entusiasmante godere delle accelerazioni della mia BMW i3 che ho finito per stressare il mio corpo e mi sono fatto venire la nausea da solo.

Poi ho cominciato ad apprezzare il fatto che, pur guidando in scioltezza, ero molto più rapido e dinamico di tutte le altre auto convenzionali che avevo intorno ed ho cominciato a cambiare stile di guida. La BMW i3 consente di guidare usando solo il pedale dell’acceleratore (in BMW lo definiscono one pedal feeling) e dopo pochissimo tempo diventa naturalissimo guidare così. In pratica si regola la velocità dell’auto usando solo le variazioni di pressione sull’acceleratore, dimenticandosi completamente del pedale del freno.

Provenendo da auto con il cambio automatico (le guido dal 1990) sapevo già una cosa fondamentale per il benessere fisico: non avere il cervello impegnato nel gestire il sincronismo tra frizione ed acceleratore evita che le pulsazioni cardiache aumentino da 20 a 30 battiti al minuto durante la guida e ci sono parecchi esperimenti che hanno dato valenza scientifica a questo risultato.

Mi chiedo quanto sia importante a livello di benessere fisico usare un’auto elettrica dove il cervello non deve nemmeno preoccuparsi dell’uso del freno (se non in casi rarissimi).

Tenuto conto che chiunque abbia esperienza di guida compie queste manovre in totale automatismo (cioè non si rende conto di premere la frizione, rilasciare l’acceleratore, scegliere ed inserire la marcia più opportuna, rilasciare la frizione premendo nel contempo il pedale dell’acceleratore) ne consegue che il guidare con un solo pedale “alleggerisce” il cervello ancora di più e quindi esso non richiede maggior afflusso di sangue al cuore, che non deve di conseguenza aumentare il numero di pulsazioni.

Nella guida di tutti i giorni tutto questo non lo si percepisce fino a che non si torna alla guida di un’auto convenzionale, allora si sente proprio la maggior “fatica” nel guidare ed anche il disagio nel non potersi godere appieno la parte bella del viaggio.

 

Avere un’auto elettrica apre nuovi canali di comunicazione.

Ho scelto di acquistare la BMW i3 anche perché era un’auto con un’abitabilità straordinaria. Rispetto alle altre auto elettriche disponibili, ha una seduta leggermente sopraelevata, un pavimento piatto distribuito su tutto l’abitacolo e, di conseguenza, una maggior disponibilità di spazio a fronte di dimensioni esterne relativamente contenute.

La BMW i3 con i suoi 4 metri esatti è più corta della Renault ZOE, della Nissan Leaf, della VW Golf, della Mercedes Classe B, ma ha un abitacolo molto più spazioso e “arioso”.

Volendo fare un’iniziativa dedicata al benessere delle persone e finalizzata a far conoscere la mia attività (che in 20 anni si è basata solo sul passa parola positivo) ho scelto proprio la BMW i3 perché mi consente di “ospitare” le persone all’interno dell’auto per un’ora conversando piacevolmente sull’argomento benessere mentre ci si muove avvolti nel silenzio.

Questa è la ragione per cui la mia BMW i3 è molto “colorata” ed attira tanto l’attenzione anche da ferma.

BMW i3 - seconda parte BMW i3 2

Tutti quelli che salgono si stupiscono dello spazio, della visibilità esterna, delle finiture e, nel caso della mia che ha la finitura LODGE, della piacevolezza dei sedili rivestiti in lana naturale, con piccoli inserti in pelle situati proprio dove la lana si potrebbe usurare con l’utilizzo quotidiano e con il legno di eucalipto che riveste buona parte del cruscotto.

BMW i3 - seconda parte BMW i3 Interni 01

In questo primo anno e mezzo posso dire di aver avuto centinaia di occasioni di dialogo con persone di tutte le età e ceto sociale proprio grazie all’abbinata auto elettrica e “livrea” particolare.

BMW i3 - seconda parte cruscotto BMW i3 LODGE

 

E con il REx l’autonomia è veramente estesa.

Dopo quasi 35.000 chilometri posso veramente dire che l’autonomia non è un problema per chi sceglie di spendere 4.000 Euro in più in fase di acquisto e anziché la versione pura elettrica sceglie la versione dotata del REx.

Viaggiando in autostrada a 105 chilometri di velocità, impostando la modalità Eco-pro, accendendo il REx (è possibile farlo non appena il livello di carica scende sotto il 75%) non solo si riesce a viaggiare senza che le batterie si scarichino, ma addirittura si riesce a ricaricarle, seppur di poco (mediamente l’autonomia aumenta di 10/15 chilometri).

Il bello del REx è che consente di poter fare dai 130 ai 160 chilometri in più, rispetto all’autonomia delle batterie, rendendo la BMW i3 un’auto in grado di percorrere distanze notevoli (in alcune mie giornate di lavoro ho fatto anche 700 chilometri).

BMW i3 - seconda parte BMW i3 BEV vs BMW i3 REx

Certo non è “bello” usare della benzina per chi ha scelto di viaggiare in elettrico, ma farlo soltanto in autostrada può essere veramente il modo per non essere limitati dalle infrastrutture (le colonnine di ricarica) non ancora ben distribuite sul territorio.

 

Considerazione finale.

Credo sia importante fare un’ultima considerazione: io posseggo SOLO la mia BMW i3 REX e non mi sono mai sentito limitato in questi 22 mesi, anzi i chilometri fatti (oltre 35.000) dimostrano che è possibile usare un’auto elettrica esattamente come una normale auto a combustione interna.

Redazione

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