La mobilità del futuro: auto connesse, elettriche e a guida autonoma

Auto connesse

auto connesse

Auto connesse. Come saranno le auto in futuro? Analizziamo brevemente alcuni progetti innovativi che stanno portando avanti i maggiori player del settore, per cercare d’immaginare quelle che saranno le caratteristiche delle automobili che ci accompagneranno nei nostri spostamenti nei prossimi (e nemmeno tanto remoti…) anni.

Le auto cesseranno di essere delle semplici “isole mobili”, prive di contatto con il mondo circostante, ma saranno sempre più connesse al Web e sempre più “intelligenti”, ovvero ricche di sensori, radar e telecamere per poter acquisire ed interpretare i dati provenienti dall’ambiente in cui si muovono. Lo sviluppo va nella direzione della condivisione dei dati, a partire da quella attuabile tra le vetture presenti su strada.

Già i sistemi di navigazione più moderni ed evoluti (come ad esempio il ConnectedDrive di BMW) permettono di condividere in tempo reale i dati sui tempi di percorrenza, in modo tale che la vettura stessa – sulla base della posizione e delle informazioni sul traffico acquisite da altre vetture della medesima marca – possa suggerire qual è il miglior percorso per giungere a destinazione senza restare “imbottigliato” per diverso tempo in tratti congestionati.

Come riportato sul sito BMW:

Informazioni precise sulla situazione del traffico: con Real Time Traffic Information tenete sotto controllo il traffico. Ore di punta, cantieri o esodi per le vacanze: la vostra BMW conosce la strada più veloce e assicura viaggi rilassanti. Trascorrete il vostro tempo prezioso dove preferite: in famiglia, con gli amici o nel vostro posto preferito.
Real Time Traffic Information (RTTI) vi fornisce la situazione aggiornata del traffico in tempo reale e con una precisione di 100 m. Inoltre, il sistema calcola il ritardo previsto e suggerisce percorsi alternativi. In questo modo sarete sempre informati con precisione sulle condizioni del traffico del percorso pianificato e su potenziali percorsi alternativi. Ciò vi permette di reagire tempestivamente in caso di code.

Gli scambi di dati saranno dei seguenti 3 tipi, raggruppati in base agli attori coinvolti:

  1. Auto – Auto
    La comunicazione tra vetture servirà ad esempio per far sì che un’auto possa segnalare ad un’altra vicina la presenza di un pedone sulle strisce oppure l’approssimarsi di un mezzo di soccorso. Lo scambio dati può avvenire:

    • direttamente tra le vetture, tramite onde radio (nel raggio di centinaia di metri); oppure
    • mediante la comunicazione – via Internet – ad un server centrale, che poi a sua volta provvederà a smistare le informazioni alle auto vicine individuate tramite le coordinate inviate (raggio d’azione più ampio).
  2. Auto – Pedoni
    Con il diffondersi delle auto a guida autonoma sarà fondamentale trasmettere fiducia ai pedoni, per fare in modo che le vetture driverless non vengano percepite come “mine vaganti”. Per questo le case (in particolare Nissan) stanno portando avanti studi sul comportamento dei guidatori e sulle reazioni dei pedoni, oltre che sui sistemi da installare sulle vetture per fare in modo che esse possano “comunicare” con i pedoni, come ad esempio luci sulla carrozzeria che creano schemi / codici di colore o schermi che riportano indicazioni del tipo “dopo di lei” (si veda il video riportato in fondo).
  3. Auto – Strada
    In un futuro non troppo lontano le auto “parleranno” anche con le infrastrutture: strade, semafori e lampioni, che – grazie all’installazione di telecamere e sensori – diventeranno “intelligenti” e quindi in grado di rilevare e condividere in tempo reale informazioni sulle condizioni del traffico. Tutto ciò si tradurrà, oltre che in una maggiore sicurezza, anche in un minor consumo di carburante.

 

URBAN

La condivisione delle informazioni sarà essenziale anche per le vetture a guida autonoma. Per funzionare a dovere, le vetture dovranno necessariamente scambiare informazioni con vetture di qualsiasi altra marca, oltre che (come anticipato) con le infrastrutture. La ricerca in questo ambito sta portando alla formazione di diversi consorzi. Il caso più noto è rappresentato da UR:BAN (user-friendly assistance systems and network management): progetto tedesco che, da gennaio 2012, coinvolge il governo e 30 aziende per migliorare i dispositivi di assistenza alla guida in città, ridurre lo stress degli automobilisti e aumentare la sicurezza di tutti i cittadini.

auto connesse - progetto urban

Ford MCity

Proprio per condurre test sulle auto connesse e sulle tecnologie legate alla guida autonoma Ford ha allestito una città finta: MCity. Si tratta di un modello di città in scala 1:1 sviluppato dall’Università del Michigan per simulare le condizioni delle strade nelle metropoli moderne. Si estende su circa 13 ettari ed è dotata di strade da 1 a 4 corsie, marciapiedi, semafori, corsie preferenziali, piste ciclabili, rampe, rotatorie, gallerie, ostacoli come barriere e cantieri, insomma la riproposizione perfetta della realtà urbana. L’Ovale Blu vi ha portato il prototipo di guida autonoma Fusion Hybrid, sorella americana della Mondeo, equipaggiata con sensori Lidar e con tecnologie di mappatura 3D dell’ambiente circostante. In questo modo, il veicolo è in grado di riconoscere la propria posizione rispetto agli oggetti e alle persone che lo circondano.

Ford MCity

Toyota ITS

Altro progetto degno di nota è ITS: una piattaforma di tecnologie V2X (V2V: vehicle-to-vehicle e V2I: vehicle-to-infrastructure) promosso in Giappone da ToyotaITS Connect è un sistema che permette alle Toyota di dialogare con le altre vetture e le infrastrutture delle smart city per migliorare la sicurezza e la fluidità del traffico, andando a integrare le informazioni raccolte dai sensori e dalle telecamere di bordo. Dopo il debutto su Crown (ad ottobre) e Prius (a dicembre), Toyota pianifica di adottare il sistema su un ulteriore modello entro i primi mesi del 2016: nel frattempo, al recente Salone di Tokyo la Casa ha tenuto una dimostrazione su un incrocio simulato, dotato di sensori per i pedoni, un’antenna da 760 Mhz e un modello ibrido collegato all’infrastruttura.
Toyota ITS Connect

 

Arriviamo dunque a fornire la risposta al quesito iniziale: le auto del futuro saranno auto connesse, elettriche, con ricarica wireless e a guida autonoma.

 

Per spiegare tramite immagini quel che ci aspetta, date un’occhiata a questo bellissimo video sulla Nissan LEAF 2020 (in realtà la IDS Concept), che riesce – a nostro avviso – a rendere l’idea della mobilità del futuro e delle auto connesse molto meglio di tante parole…

Buona visione e alla prossima!

Team GAA

 

Redazione

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