Pecco Bagnaia non marca punti da due gare, ed anche quello di Phillip Island è stato un fine settimana umiliante. Scopriamo i dettagli su quanto dichiarato dal tre volte campione del mondo, la Ducati non la prenderà bene.
Dopo un lungo inseguimento, Marco Bezzecchi ha finalmente scavalcato Pecco Bagnaia al terzo posto nel mondiale piloti, salendo a +8 in classifica. Il tre volte campione del mondo, per il secondo appuntamento di fila dopo Mandalika, non ha portato a casa neanche un punto a Phillip Island, chiudendo penultimo nella Sprint Race e cadendo in gara. Si tratta dell’ennesimo boccone amaro che il rider nativo di Chivasso si ritrova costretto a mandare giù, un brusco risveglio dopo la doppia vittoria di Motegi, che aveva sicuramente ridato fiducia.
Bagnaia dovrà ora guardarsi anche dal tentativo di rincorsa di Pedro Acosta, ma è sostanzialmente assurdo quanto stia accadendo ad un pilota che sembra ormai l’ombra di sé stesso. Certo è che Pecco sta esagerando nei propri attacchi alla Ducati, con frasi che assomigliano più che altro ad insinuazioni in favore di complotti interni alla sua squadra. Non è da escludere che dopo l’ultima dichiarazione, avvenuta alla fine del Gran Premio d’Australia, ci possano essere anche delle ripercussioni, a meno che non emergano dettagli più precisi su quanto accaduto.
Bagnaia, la frase usata in Australia un duro attacco a Ducati
Alla fine dell’ennesima gara da incubo, Pecco Bagnaia ha ribadito le grandi difficoltà e le pessime sensazioni di guida che lo rallentano in sella alla sua Ducati: “Nella mattinata prima della gara abbiamo provato una cosa nuova sull’assetto, che è andata malissimo, è davvero incredibile. In gara siamo tornati indietro, nella direzione opposta ed è andata leggermente meglio, la moto era più pigra ma più stabile. Si muoveva comunque ed ho dovuto aggrapparmi forte per non farla muovere. Così è davvero difficile, dobbiamo capire cosa non sta funzionando“.
Bagnaia ha poi tirato una staffilata alla Ducati ed a quanto sta accadendo nel suo box, sottolineando come la GP25 che stia guidando ora non sia, sostanzialmente, la stessa del GP del Giappone, dove dominò la scena: “Non sarò mai felice sapendo che sto lottando per arrivare al massimo decimo. La mia vera Ducati era quella che ho guidato a Motegi, questa è ben lontana da qualcosa che sia la Ducati, è davvero difficile in questo modo“.
