Diesel, mazzata dal Governo: salgono i prezzi con la nuova Legge

Diesel, il governo pronto alla nuova mazzata: la nuova legge fa schizzare alle stelle i prezzi, ecco che cosa sta succedendo. 

La motorizzazione diesel continua ad essere tra le più amate dagli appassionati. Questo tipo di carburante è particolarmente conveniente dal punto di vista economico e dei consumi, soprattutto per chi si trova a dover percorrere lunghe distanze con il proprio veicolo. Le nuove normative europee in fatto di ambiente, però, mettono i bastoni tra le ruote a diesel e benzina, ritenendoli troppo inquinanti con l’ambiente e puntando a limitarne il più possibile la loro diffusione.

Anche in Italia le norme su questo fronte sono ormai sempre più stringenti, in molte grandi città è già limitata la circolazione a questi veicoli. Adesso però dal governo sta per arrivare un provvedimento che andrà a toccare direttamente le tasche degli italiani e la spesa per il carburante.

Come ben noto, nel nostro paese diesel e benzina hanno accise che vanno ad influire pesantemente sul costo al distributore. A più riprese è stato richiesto al governo di tagliare questa tassa in modo da alleggerire la spesa, ma l’esecutivo ha sempre tirato dritto ritenendo di poter mantenere la situazione costi sotto controllo anche con la tassa. Non solo, adesso sono in arrivo nuovi provvedimenti sul fronte diesel.

Diesel, sale l’accisa: il governo accelera sull’allineamento

Sino ad ora, il diesel ha avuto una accisa inferiore a quella della benzina, un vantaggio che ha ovviamente portato diverso risparmio nelle tasche di chi ha scelto questa motorizzazione. Le cose però stanno per cambiare. Il diesel viene infatti considerato, su indirizzo dell’Unione Europea, ugualmente inquinante. Pertanto il governo ha già avviato la procedura di allineamento delle accisa che, se da un lato porterà la benzina a diventare più economica, dall’altro farà aumentare i prezzi per chi ha modelli a motore diesel.

Questo processo doveva, secondo i piani iniziali, avvenire nell’arco dei prossimi 5 anni, ma la Legge di Bilancio 2026 potrebbe portare novità in tal senso. Il governo starebbe infatti pensando di accelerare la procedura, come confermato dal ministro Giorgetti: “Dobbiamo farlo perché è un sussidio ambientalmente dannoso” ha detto. “A questo punto approfittando di una situazione dei prezzi di mercato degli oli particolarmente depressa” ha detto, giustificando con un minore impatto sulle tasche dei cittadini la probabile velocizzazione delle procedure.