Pessime notizie per questo SUV molto amato, con il test della sicurezza che non ha di certo dato i risultati sperati.
I SUV sono le vetture che al giorno d’oggi riscuotono il maggior successo tra i cittadini, con le loro dimensioni e la conformazione che evidenzia come siano l’ideale per offrire stabilità e sicurezza. Sono tantissimi infatti coloro che hanno deciso di acquistare queste vetture proprio per la loro innata capacità di saper unire da un lato prestazioni e dall’altro comfort e stabilità.
Un aspetto che ha dato così modo ai SUV di diventare i più richiesti in tutta Europa e dunque anche le grandi case hanno deciso di puntare in modo via via sempre più deciso su queste auto. Un marchio che ha dimostrato di volersi imporre sempre di più con questi veicoli è senza ombra di dubbio la Volkswagen.
Con la casa di Wolfsburg siamo di fronte a uno dei marchi cardine del mondo dei motori, ma purtroppo ora è tempo di fare i conti con alcuni problemi inattesi. Questi li ha generati la T-Cross, quello che indubbiamente si presenta sul mercato come uno dei modelli più apprezzati, ma che a quanto pare presenta alcune perplessità.
Volkswagen T-Cross: solo tre stelle al crash test
Non era di certo questo il risultato che si aspettava la Volkswagen quando la T-Cross ha dovuto effettuare il crash test ed essere valutato da Euro Ncap. Siamo pur sempre di fronte a un SUV molto apprezzato sul mercato, con le dimensioni che si prestano con una lunghezza da 414 cm, una larghezza da 176 cm e un’altezza da 158 cm.
Il motore che monta al proprio interno è un 3 cilindri da 999 di cilindrata e che ha modo di erogare un massimo di 95 cavalli. Il picco massimo di velocità è di 180 km/h, con consumi da 5,5 litri ogni 100 km e un prezzo di 26.700 euro.
Peccato però che di recente abbia dato vita a un crash test con valutazione di sole tre stelle su cinque. I dati hanno evidenziato come la protezione degli occupanti adulti sia del 74%, mentre migliora per i bambini che si alza in questo caso all’81%. Molto male invece i dati per la tutela dei soggetti fragili, al 60% e i sistemi tecnologici per la tutela della sicurezza hanno evidenziato un mesto 57%, numeri decisamente rivedibili.
