Sono previste nuove tasse per le auto elettriche. Ecco da quando scatteranno e cosa succederà.
Non c’è pace per le auto elettriche. Mentre la Commissione Europea, alla luce delle recenti dichiarazioni dell’ex leader della Banca Centrale Mario Draghi secondo cui l’obiettivo sarebbe ormai fuori portata, potrebbe rivalutare la data dell’uscita di scena del motore endotermico, ad oggi fissata per il 2035, e la parte francofona del Canada, il Quebec ha deciso di fare un passo indietro rispetto alla conversione, un altro Paese ha deciso di prendere provvedimenti in tema di mezzi a spina.

Da quanto si apprende, l’ingresso di nuove tasse è solo questione di tempo. I mancati incassi legati alle accise che normalmente si pagano una volta fatto il rabbocco di carburante avrebbero portato il Governo locale a correre ai ripari, specialmente perché nei prossimi anni potrebbe esserci un peggioramento della situazione. Attualmente si stima una perdita di 641,89 euro annui per ogni EV subentrato ad un veicolo a carburante, tuttavia una modifica alla Costituzione potrebbe far tornare quel denaro in cassa.
Svizzera in allarme per le auto elettriche, la perdita è clamorosa
Dal 2030 i possessori di vetture a zero emissioni potrebbero trovarsi a pagare un sovrapprezzo al momento della ricarica. Oggi, infatti, il plus che i benzina e i diesel si trovano a sborsare per gli oli minerali è utile ad alimentare diversi fondi, tra cui quello per le strade nazionali, ma con l’aumento delle automobili verdi, questo flusso di soldi quantificabile normalmente in 1,3 miliardi di franchi, pari a 1,39 miliardi di euro, è diminuito in maniera considerevole.
L’Esecutivo elvetico avrebbe dunque pensato ad un sistema di par condicio, per cui tutti dovranno contribuire al finanziamento delle infrastrutture adottando lo schema per cui più si circola con un mezzo a motore, più diventa alto l’importo da mettere sul piatto. due sono le ipotesi prese in esame. La prima è una tassa di circa 5,78 euro da tirare fuori ogni 100 km di strada coperti e variabile a seconda della tipologia di veicolo, le cui caratteristiche vengono registrate da un apposito dispositivo applicato a bordo.

La seconda è un’imposta sulla corrente utilizzata per la ricarica via wall box o colonnina pubblica fissata a circa 24,40 centesimi per kWh. Se al posto di un elettrico si dispone di un ibrido plug-in la tariffa verrebbe dimezzata, in quanto già si paga la tassa per gli oli.