Doveva stravolgere il settore e invece è stato un fiasco clamoroso: il noto marchio svenduto all’asta, ha fatto solo debiti

Alcune aziende devono fare i conti con la crisi, con questo colosso che purtroppo si è rivelato un fiasco.

In un periodo di grossi cambiamenti come quelli odierni, diventa evidente come ci sia la possibilità anche per tante nuove aziende di potersi inserire all’interno delle grandi novità nel mercato internazionale. Allo stesso tempo il rischio di fallire è davvero sempre dietro l’angolo, perché in questi periodi il mercato diventa di difficilissima lettura.

Moto Fuell addio Buell
Doveva stravolgere il settore e invece è stato un fiasco clamoroso: il noto marchio svenduto all’asta, ha fatto solo debiti (gruppoacquistoauto.it)

Questi sono gli anni nei quali l’elettrico sta cercando di diventare una soluzione a livello mondiale, anche se i dati non sono di certo incoraggianti al momento. Il ritardo rispetto alle previsioni è sicuramente evidente, tanto è vero che sono già in corso le valutazioni per poter arrivare a un grande cambiamento del Green Deal tanto discusso.

La situazione inoltre non è per nulla brillante nemmeno per tante aziende che hanno cercato di portare avanti un piano elettrico nel modo quanto più netto possibile. Ecco allora come mai un noto marchio ha dovuto fare i conti di recente con la crisi, dovendo chiudere i battenti.

Addio alla Fuell: flop per Erik Buell

Nemmeno una figura amatissima e molto nota nel mondo delle moto come Erik Buell è stato in grado di ridare luce e speranza alle due ruote elettriche. Queste infatti stanno avendo ancora più difficoltà rispetto alle automobili, con queste che già stanno faticando moltissimo, ma ora Buell deve fare i conti con la chiusura della sua Fuell.

Moto Fuell addio Buell
Addio alla Fuell: flop per Erik Buell (Fuell Press Media – gruppoacquistoauto.it)

Questa avrebbe dovuto diventare uno dei punti di riferimento delle moto elettriche del futuro. Che le cose però si stavano complicando lo si capiva perfettamente da come le date per la produzione continuavano a essere slittate, il che non era certo un buon segnale.

Nell’ottobre del 2024 alla fine è lo stesso Erik Buell che ha dovuto annunciare la bancarotta. Anche in questo caso però non vi sono stati di certo i risultati sperati, con Buell che ha dovuto affidarsi alla Heritage Global Partners, con questa che doveva gestire la sua liquidazione. In principio si sperava di poter recuperare quanto più possibile sui 7 milioni di dollari di debiti dell’azienda, ma i valori finali sono stati ben diversi. Per macchinari, dominio web e prototipi, si è arrivati solo alla misera di 170 mila dollari, praticamente il 2,5% rispetto a quelli che erano le speranze iniziali.

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