E’ sfida diretta alla Cina. La FIAT tenta il colpaccio. Svelati i piani industriali per il futuro.
Il 2024 non è stato un anno particolarmente positivo per i marchi controllati da Stellantis e per FIAT nello specifico, ma per il prossimo futuro la Casa di Torino ha ammesso di avere grandi ambizioni. L’occasione per mettere sul piatto il ricco programma dei mesi a venire è stato il Salone dell’Auto del capoluogo piemontese dove ha svelato al mondo la sua ultima creazione prodotta rigorosamente in Italia e venduta a prezzo di lancio a 20.900 euro.

Un dettaglio, quello relativo al luogo di realizzazione e assemblaggio, non di secondo piano visto che la recente 500 Hybrid aveva preso forma nella fabbrica polacca di Tichy. La nuova versione invece, sarà al 100% italiana, ma soprattutto sarà plasmata in uno stabilimento in più frangenti dato per spacciato e prossimo alla chiusura. Una sorta di luce in fondo al tunnel, che si somma ad altre iniziative rincuoranti per la nostra industria nel difficile testa a testa con la Cina.
La FIAT lancia il guanto di sfida al Paese del Dragone, punterà tutto sul made in Italy
Rispondere pan per focaccia per riprendersi il meritato spicchio di mercato. Questa è la strategia che FIAT ha scelto di adottare in ottica 2026, nella speranza che, sfruttando continui lanci e una produzione casalinga, ritorni quella clientela persa per strada e se ne aggiunga di nuova. Come spiegato al sito Motor1.com dal direttore Alessio Scuteri, la decisione di chiamare la nuova 500 ibrida Torino vuole proprio rimarcare il carattere nazionale della vettura che, tra l’altro, vedrà la luce nei reparti dove era stata concepita.
“Volevamo celebrare il ritorno a Mirafiori di un’automobile che lì fu creata nel 1957”, ha svelato il dirigente. A differenza della Pandina, concepita perlopiù per gli abitanti del Bel Paese e per uso urbano, la 500 punterà a conquistare una clientela più ampia e soprattutto estera, tanto che si prevede che il 70% degli esemplari prodotti finirà oltre confine. Chiaro anche il programma di contrasto alla cavalcata cinese: continuare a fornire tutto il ventaglio delle motorizzazioni così da non scontentare nessuno.

E senza autoimporsi la conversione a soluzioni meno inquinanti. “E’ la miglior interpretazione del nostro ruolo, inoltre noi garantiamo una rete di vendita e assistenza che non ha pari”, ha concluso il discorso evidenziando con orgoglio quanto il brand sia popolare anche in America Latina e in Nord Africa.