Sul futuro del mercato dell’auto non mancano i dubbi, e la situazione si sta facendo sempre più tesa. Ora arriva una stangata che riguarda anche i veicoli con motori termici, diesel e benzina.
La crisi del mercato dell’auto è ormai dilagante in Europa, migliaia di posti di lavoro stanno andando perduti e le fabbriche chiudono. Il futuro di diesel e benzina è a forte rischio in vista del 2035, data la presenza dell’ormai ben noto Green Deal. Tra meno di dieci anni, stando alle vigenti normative, non sarà più consentita la vendita di auto dotate di motori termici, ma qualcosa potrebbe presto cambiare a seguito del tavolo che si terrà il 10 di dicembre prossimo. In quell’occasione, i costruttori e l’Europa si andranno ad incontrare per stabilire le prossime mosse da seguire.

I marchi automobilistici richiedono, a gran voce, la possibilità di non bannare i veicoli con tecnologia Plug-In Hybrid, ma si parla anche di biocarburanti e di e-fuel. L’idea di vendere solamente auto elettriche non è attualmente sostenibile data la crisi che è esplosa nel settore, ed è per questo che ci sono vari scontri tra i governi ed i rappresentanti delle varie case. L’Italia si è divisa sul Green Deal, con le forze di destra che si oppongono fortemente al ban del 2035, ma c’è anche qualche forza politica che sposta il focus di questa discussione.
Auto, Landini difende il Green Deal attaccando Stellantis
Maurizio Landini, segretario della CGIL, ha duramente attaccato il gruppo Stellantis per il crollo della produzione di auto in Italia. A suo modo di vedere, il problema non è il Green Deal, visto che il gruppo fatica anche nelle vendite dei veicoli termici. Il rischio, secondo Landini, è che la produzione di auto possa diminuire notevolmente, vista la carenza di investimenti ed il crollo della domanda che caratterizza la holding multinazionale olandese da ormai diversi anni.

Stellantis ha da poco chiesto alla UE una revisione relativa alle normative sul settore automotive, con il presidente John Elkann ed il CEO Antonio Filosa che hanno attaccato la volontà europea di non consentire più la vendita di auto termiche a partire dal 2035. Landini si è appena incontrario con Elly Schlein, la segretaria del Partito Democratico, e l’allarme per il futuro dell’automotive è nuovamente risuonato: “A fine 2025 la produzione sarà di meno di 300 mila vetture, contro una capacità nazionale di 1,5 milioni. La Manovra 2026 rischia di peggiorare la situazione, visto che non prevede investimenti pubblici in tal senso“.





