Il gruppo Stellantis continua a deludere in Italia, ed è attualmente in corso l’ennesimo stop in uno degli stabilimenti più noti del nostro paese. Andiamo a scoprire alcuni dati inquietanti.
L’automotive era un settore fiorente in Italia sino a pochi anni fa, un vero e proprio fiore all’occhiello del nostro territorio, che dava lavoro a centinaia di migliaia, se non a milioni, di cittadini. Nel giro di pochi anni è cambiato tutto, ed il mercato delle quattro ruote ha iniziato una discesa che ha portato alla drammatica situazione attuale. Il gruppo Stellantis continua a far segnare dei conti in rosso, con vendite in caduta libera e conseguente diminuzione della produzione.
Stellantis rischia di chiudere il 2025, secondo le stime dei sindacati rese note nelle ultime settimane, con soli 310.000 veicoli prodotti, sommando le auto ai mezzi commerciali, con un ulteriore calo notevole rispetto al totale di 475.000 del 2024, altro numero non esattamente esaltante. Il gruppo ha comunicato un altro mini stop per uno dei suoi impianti di produzione più famosi, che nel 2025 è stato un vero e proprio incubo per i lavoratori. Non c’è alcuna certezza del futuro, ed il presente è a propria volta un’incognita.
Ancora una volta, Stellantis ha temporaneamente fermato la produzione a Cassino, dove lo stop andrà avanti dal 3 al 7 di novembre, ed è dunque attualmente in corso. Sono state fermate le linee di lastricatura, verniciatura e montaggio, un riposo forzato per i lavoratori che hanno vissuto un 2025 da dimenticare. Nel periodo compreso tra gennaio e settembre, a Cassino sono stati prodotti solamente 14.000 veicoli, per un crollo pari al 28,3% rispetto al 2024, un anno che già di per sé non era stato soddisfacente rispetto al passato. Ormai si produce solamente su un turno di lavoro, a causa delle scarse richieste per i modelli che nascono da queste parti.
A Cassino vengono prodotte le Alfa Romeo Giulia e Stelvio, sino al 2027 almeno, e la Maserati Grecale, ma l’unica speranza di salvezza pare essere affidata all’avvento delle nuove generazioni dei modelli del Biscione, per le quali ci sarà ancora da attendere almeno un paio di anni. Il segretario regionale della Cisl, Enrico Coppotelli, non nasconde la propria preoccupazione per l’ennesimo stop deciso da Stellantis: “Siamo ormai del tutto oltre l’allarme rosso, siamo stanchi, in Ciociaria, di promesse, tavoli, annunci di rilanci che poi non arrivano mai“. Ed altri stop non sono di certo esclusi.
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