Addio all’auto di proprietà

I nostri nipoti non solo non riempiranno più i serbatoi delle auto, ma non avranno neppure un’auto di proprietà.

La macchina con motore a combustione interna è stata la forma dominante di trasporto personale nel ventesimo secolo, e lo è ancora oggi. Le auto elettriche, però, stanno prendendo slancio e potrebbero portare a cambiamenti importanti nel settore automobilistico, come l’abbandono dei combustibili fossili. Immaginate però, se i nostri nipoti non solo non riempissero più i serbatoi di benzina, ma non avessero più l’auto di proprietà!

auto di proprietà - Nissan LEAF

Le analisi del Navigant Research

I propulsori elettrici consentiranno l’utilizzo di altre tecnologie che potrebbero significare la fine per le auto di proprietà individuale, sostiene John Gartner, ricercatore del Navigant Research, per EV World.

Molti analisti sostengono che la combinazione di energia elettrica, guida autonoma, servizi di car sharing e di ride sharing (condivisione dei tragitti) cambierà profondamente il modo in cui le persone utilizzeranno le automobili.

Gartner sostiene che i propulsori elettrici costituiranno “la leva per questo cambiamento”, perché si integrano perfettamente con le nuove tecnologie e i nuovi servizi.

L’insieme dei sensori e processori necessari per i veicoli a guida autonoma necessitano di una notevole quantità di energia elettrica, ed un propulsore completamente elettrico può più facilmente fornire questa energia.

Lo stesso sarebbe teoricamente vero per le numerose funzioni di connettività che consentirebbero alle persone di sollevare loro dal peso della guida e potenzialmente rendere più efficienti i servizi di condivisione.

Un maggiore uso dei servizi di car sharing e di ride sharing potrebbe incrementare il volume di traffico per le strade a discapito del trasporto pubblico, fa notare Gartner.

Questo potrebbe effettivamente aumentare la congestione del traffico e le emissioni dei veicoli nelle aree urbane.

Le flotte di auto elettriche potrebbero ridurre le emissioni, mentre le caratteristiche di connettività potrebbero essere utilizzate dalle stesse nella rete e coordinare i loro movimenti.

Le auto usate nei servizi di condivisione avranno ancora più chilometri annuali (VMTVechicle Miles Traveled) rispetto alle auto di proprietà individuali di oggi, che probabilmente abbrevieranno la loro durata di vita.

Tuttavia, questo avrebbe l’effetto positivo di una maggiore offerta di pacchi di batterie usate di auto elettriche, che potrebbero essere riutilizzate per lo stoccaggio di energia, dice Gartner.

Le batterie potrebbero essere utilizzate per immagazzinare energia dai pannelli solari per un uso successivo o per bilanciare le reti elettriche.

BMW prevede di offrire un sistema energetico di immagazzinamento domestico che riutilizza le batterie usate dando loro una “seconda vita”, mentre General Motors e Nissan hanno  già sperimentato il concetto in applicazioni commerciali.

Un maggiore VMT potrebbe anche richiedere una più frequente sostituzione delle vetture, contribuendo ad ammorbidire il colpo del calo delle vendite di auto nuove causate dai servizi di condivisione, dice Gartner.

L’evoluzione dei servizi delle Case Automobilistiche

In questo contesto le case automobilistiche prevedono di andare oltre la fornitura dei veicoli. Con lo sbarco della tecnologia all’interno delle auto, le aziende automobilistiche stanno diventando imprese di servizi.

auto di proprietà - MAVEN

BMW e Daimler già operano con servizi propri di car sharing. La prima ha lanciato Reach Now a Seattle, la seconda ha il più noto Car2Go, attivo anche in Italia. General Motors, dal canto suo, sta investendo in un servizio di ride sharing per lo studio della mobilità autonoma condivisa, Lyft, e dispone di un proprio servizio di mobilità chiamato Maven.

auto di proprietà - Ford MONDEO

Ford vuole perseguire un piano per trasformarsi da “Motor Company” a “Motor & Mobility Company”, dimostrando una lungimiranza rispetto agli sviluppi futuri della mobilità che non saranno più legati solo ed esclusivamente all’utilizzo di mezzi privati, ma saranno sempre più costituiti da una rete di sistemi di trasporto complementari e connessi fra loro nella quale l’automobile sarà solo uno dei componenti e non necessariamente il principale.

Speriamo che questi cambiamenti faranno bene a noi e al nostro pianeta.

Alla prossima,

Team GAA

Redazione

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